Ragazze sono lieta di annunciarvi che Dans la Valise è ufficialmente online su Style.it con un nuovo romanzo a puntate, il “Diario delle Occasioni Perdute”. Non solo storie di donne, ma anche di amori, dissapori e ironia in pillole, tutto racchiuso in un imperdibile racconto. A partire dalla storia di una misteriosa lettera, per passare ai problemi di una Fashion Blogger, e infine ad una storia di altri tempi. Un contenitore imperdibile che non finirà di stupirvi. Ecco in esclusiva la prima puntata..e per chi volesse continuare a leggere e scoprire le origini delle occasioni perdute l’appuntamento è ogni venerdì solo su Style.It!
Diario delle Occasioni Perdute – La Lettera
Era terrorizzata. E lo era ancora di più sapendo cosa le sarebbe toccato quel giorno. Da quando aveva ricevuto quella lettera era piombata in uno stato di torpore lento, irrimediabile, terribilmente angosciante. Guardava il mondo come assopita in un sogno sgradevole, come fosse addormentata anche da sveglia, e come se fosse sveglia anche nel sonno. Rifletteva da ben dieci giorni su cosa avrebbe dovuto fare, sulle parole da dire, su come sarebbe cambiato il suo destino se avesse accettato di farlo. Forse avrebbe dovuto scappare. Osservò la valigia aperta sul pavimento, era vuota. Presa dal panico cercò di riempirla con tutto quello che si trovò davanti. Vestiti, libri, qualche cd di musica jazz lasciato lì da qualche misteriosa figura traballante della sua memoria. Jean..Jack…forse erano i suoi. Ma non ricordava quasi niente in quel momento. Non ricordava il suo lavoro, non ricordava la sua casa, non ricordava i suoi amici. Ricordava solo lei. La lettera. L’aveva riletta tante volte, e ogni volta aveva avuto l’impulso di bruciarla, di strapparla via dalla sua vita e dal suo mondo già troppo grigio per poterlo sopportare. Quel foglio tanto scomodo recitava così:
“Sono tornato.”
Solo due parole. Ma il significato era di una vastità immensa.
Si sdraiò sul letto e guardando il soffitto bianco gli sovvennero i giorni e le ore passate nella luce di una grazia surreale che non aveva mai provato prima, chiusa in quegli occhi che non aveva più rivisto. Immagini bianche si coloravano a mano a mano che lei ricordava, e l’angoscia sembrava quasi gioia in una spirale di sensazioni che non sapeva controllare.
***
Lo aveva conosciuto un freddo giorno d’inverno, in un vecchio bar di periferia. Aveva vent’anni allora e tanta voglia di vivere. Si era trasferita in città convinta che avrebbe trovato la sua strada, e gli sembrò un segno del destino quando uno sconosciuto le si avvicinò in treno e le regalò un vecchio libro. ”L’arte di amare” di Ovidio. S’interrogò a lungo sul significato di quel regalo: pensò alle ipotesi più varie, ai sensi più nascosti, ma l’interrogativo restò in risolto. Iniziò a leggere il libro e ne restò entusiasta. Decise che la sua strada sarebbe stata la filosofia. Ma non quella studiata tra i banchi di scuola o nelle università,ma quella fatta tra gente, tra le strade. Viveva da sola in una piccola casa del quartiere asiatico della città e si manteneva lavorando in un piccolo pub trasandato, il “Sunrise”, una bettola che si affacciava sul vecchio porto, dove le piccole barche imprigionate al molo fluttuavano incessantemente sulle onde come fantasmi indecisi e tribolanti. Il locale, aperto solo di notte, era popolato da strani personaggi, che lo facevano assomigliare a certe taverne di pirati narrate da Stevenson. Amava vedere come le storie e le vite s’intrecciavano in quell’inferno dimenticato da Dio. I clienti erano sempre gli stessi e raramente spuntava qualche nuovo personaggio. C’era la signora Thompson, un’ accanita giocatrice, amante dei gioielli e delle scollature (aveva ben 70 anni) che sfoggiava in onore di Morris, un vecchio nobile caduto in disgrazia che non disdegnava affatto quelle attenzioni. C’era Linda, la brasiliana avvenente che lavorava al bancone e Gil, un uomo poco raccomandabile, che si diceva avesse nascosto un tesoro grazie ai suoi furti sparsi per il mondo. Ma quelli che proprio lei non sopportava erano i gemelli Baker. Erano rozzi, arroganti e spesso si abbandonavano a forti ubriacature che gli provocavano gravi attacchi di violenza fisica e verbale. A volte si ritrovava affranta a pensare che quella fosse la sua nuova famiglia, ma pian piano iniziò ad abituarsi. Riuscì ad accettarla. Un giorno un aria strana l’aveva accompagnata fino alla locanda, un aria fresca e piacevole, un aria di cambiamento. Non ne capiva il motivo ma si sentiva felice. Diede uno sguardo al mare e gli sembrò più dolce, le piccole barche ormeggiate ora danzavano sinuose e leggere. Chissà quale sorpresa si celava dietro quell’ottimismo. Aprì la porta e capì. C’era uno straniero nel Sunrise. E la stava fissando.
CONTINUA IL PROSSIMO GIOVEDI’ SU STYLE.IT
che bella notizia mia cara…:-)
QUanto mi piace questo racconto!! brava x style.it!! Te lo meriti!!!
Sei un vulcano di idee ed iniziative!!!
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Ma che bella idea!! Sarà un appuntamento imperdibile!!
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un bell’appuntamento settimanale con la lettura.
Deb
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ma che brava che sei! davvero scrivi bene!
xoxo
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Scrivi molto bene, poi a me piace leggere, quindi non mancherò nemmeno una “puntata”!
Xoxo
G.
complimenti cara non perderò una “puntata
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Ma che bello :)) Tantissimi complimenti:)
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Bravissima, e complimenti per questo piccolo grande punto di partenza (non voglio chiamarlo traguardo, volontariamente). Scrivi davvero bene, ti seguirò di giovedì in giovedì 🙂 baci
ps. grazie per il tuo commento, se ti va torna a trovarmi, c’è un nuovo post!
love it!!
xx
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I miei complimenti, scrivi benissimo! Ti seguirò con piacere, cara!
Kiss, Alessia
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complimenti! scrivi davvero bene, auguri per la rubrica! ti seguirò! PESCARA LOVES FASHION
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Complimenti cara!! 😀
Once Upon a Time..