La notte. Culla di tutte le cose, buio assoluto prima del giorno, infinito primordiale in grado di dar vita all’universo. Ho sempre amato la notte, molto più del giorno. Forse per la sua purezza, per quella magia che si sprigiona dalle stelle, per il suo essere il “prima di tutto” e contemporaneamente anche il dopo. Sono un animale notturno, mi piace muovermi mentre tutto tace, abbandonarmi alle passioni più vere, come quella per la lettura, che mi ha portato tra le mani un piccolo capolavoro: Elogio alla Notte: Inno a occhi socchiusi.
Scritto da Claudio Marucchi ed edito da Edizioni Tlon, questo libricino blu notte, indaga sul ruolo della notte nella nostra coscienza, con l’intenzione di rimettere l’ombra e il rapporto romantico con le tenebre al centro della spiritualità odierna. In un tempo in cui si assiste a una “tirannia del diurno”, a un’ansia di purificazione, di igiene psicologica e di luce a tutti i costi, Claudio Marucchi innalza un inno alla notte e a tutto ciò che non ha bisogno della luce per essere evidente. “La Notte quindi può benissimo esistere senza la luce, mentre la luce non può esistere senza la Notte.”
Il destino ha il colore della luna e il profumo delle stelle. Basta osservare la notte con occhi nuovi per ritrovare la strada.